Tempo di bilanci, per un atleta che da anni gravita intorno al LAB (e prima ancora alla sua “casa madre” 360HNF): Sono finiti i Campionati Mondiali Indoor di Atletica Leggera, a Glasgow e Pietro Arese, mezzofondista di valore che si allena e prepara con Nerio da 10 anni, se ne torna in Italia con un piazzamento onorevolissimo: 7° sui 3000m. Cogliamo l’occasione quindi di immaginare un “bilancio di costruzione”, prima dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, da cui trarre, magari, anche qualche spunto per la preparazione e l’allenamento di coloro che le Olimpiadi non le hanno fatte né le faranno mai.
Pietro inizia ad allenarsi relativamente tardi, rispetto agli standard dell’epoca: a 14 anni passa dal Volley all’Atletica, ed inizia a correre. E’ veloce, ma soprattutto resistente, quindi il passaggio al mezzofondo è scelta naturale.
E’ all’inizio del 2015 che incontra Nerio, neo allenatore della sua società, l’Atletica Piemonte
Senza scendere troppo nel dettaglio, ecco alcuni dati relativi alla “progressione di Pietro nei 10 anni appena trascorsi (ce li facciamo “snocciolare” proprio da Nerio in persona):
Km Settimanali medi percorsi: 2015: 30/35 – 2016: 40/55 – 2017: 50/65 – 2018: 60/80 – 2019: 70/90 – 2020: 80/100 – 2021: 80/100 – 2022: 90/120 – 2023: 100/130 -2024 (presunti): 110/140
Carico Squat completo riferimento 4 serie x 7 ripetizioni: 2015: propedeutica – 2016: 30Kg – 2017: 35Kg – 2018: 45Kg – 2019: 50Kg – 2020: 60Kg – 2021: 60Kg – 2022: 65Kg – 2023: 70Kg
Miglior risultato ottenuto nell’anno: 2015: 5° C. Italiano – 2016: 1° C. Italiano, Finale C. Europeo Allievi – 2017: 1° C. Italiano, Finale C. Europeo Juniores – 2018: 1° C. Italiano (x 3 specialità), C. Mondiale Juniores – 2019: 1° C. Italiano (x 3 specialità), C. Europeo U23 – 2020: C. Italiano – 2021: C. Italiano, Finale C. Europeo U23 – 2022: 8° C. Mondiale Assoluto Indoor C., 4° C. Europeo Assoluto – 2023: C. Italiano Assoluto, 13° C. Mondiale Assoluto – 2024 7° C. Mondiale Assoluto Indoor…
Vediamo come ci siano voluti 10 anni, per un soggetto indubbiamente talentuoso, per arrivare al livello che gli spetta nel panorama internazionale. Non diversamente le cose vanno per noi “normali”:
Si tratta di programmazione, costanza, continuità, metodo, (auto) disciplina. Nulla di paragonabile, ovviamente a quanto messo in gioco da un atleta di livello mondiale dal punto di vista del tempo, dell’energia e della concentrazione. Però… Però… Gli aspetti qualitativi sono gli stessi: si deve dare continuità all’allenamento, si deve avere pazienza, si devono osservare i particolari e tenerne conto, serve autodisciplina. In cambio però osserveremo come la nostra vita, intesa come la percezione delle nostre interazioni con il mondo esterno miglioreranno. Continuamente. Nonostante acciacchi, problemi, età che avanza.
Il movimento, disciplinato e consapevole, resta la migliore medicina che possiamo mettere in campo soprattutto preventivamente, per avere una buona qualità della vita.
